martedì 7 febbraio 2023
Teatro della Regina
HOKUSPOKUS
Familie Flöz
una produzione Familie Flöz
Di e con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel
in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg.
Opera supportata da Hauptstadtkulturfonds.
Regia e maschere: Hajo Schüler
Costumi: Mascha Schubert
Set design: Felix Nolze, (rotes pferd)
Musica: Vasko Damjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber
Disegni: Cosimo Miorelli
Assistente, Crezione maschere: Lei-Lei Bavoil
Assistente direzione: Katrin Kats
Assistente costumi: Marion Czyzykowski
Luci, video: Reinhard Hubert
Sound design: N.N.
Direttore di produzione: Peter Brix
spettacolo audiodescritto per non vedenti e ipovedenti
Con la loro nuova produzione “HOKUSPOKUS”, il Flöz-Ensemble si arrischia stilisticamente in una nuova avventura. Il regista Hajo Schüler, fondatore e direttore artistico della compagnia con Michael Vogel, riferisce:
“Eravamo interessati ad allargare un po’ la nostra prospettiva. In ‘HOKUSPOKUS’ sono apertamente visibili sul palco non solo le figure mascherate , ma anche gli attori che sono solitamente nascosti dietro le maschere. Il nostro approccio è la storia della creazione, con noi attori come creatori e le figure come creazioni: il pubblico sperimenta così come gli esseri mascherati vengono portati in vita, come le figure poi trovano la loro strada nel loro mondo e si perdono in esso, sviluppano una vita propria e forse ad un certo punto si trovano faccia a faccia con i loro creatori”.
Come è usuale nei processi di sviluppo degli spettacoli della Familie Flöz, anche “HOKUSPOKUS” nasce inizialmente da improvvisazioni in cui i membri dell’ensemble giocano smascherati e parlano tra loro. Di solito, con l’avanzare delle prove, gli attori spariscono dietro le maschere e anche il linguaggio viene abbandonato. Questa volta c’è una scatola al centro del palco, che rappresenterà lo spazio vitale delle figure mascherate e si trasformerà nei luoghi più diversi, dal paradiso alla casa di famiglia, mentre i “creatori” si muovono fuori da questo mondo e raccontano la storia attraverso la musica, la manipolazione, il linguaggio (fantastico), il canto e i suoni, le telecamere dal vivo, i disegni e anche scivolando nelle maschere.
“La storia di ‘HOKUSPOKUS’ è molto semplice, ma proprio per questo permette a tutti gli spettatori di immedesimarsi”, dice Hajo Schüler. “ Raccontiamo la storia di un viaggio di vita di due persone che si ritrovano e creano una famiglia, con tutte le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che questa vita ha da offrire – una vita che poi sembra arrivare alla fine, ma qui ci si chiede se i personaggi, sulle assi del palco che rappresentano il mondo, siano davvero mortali. ”