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Giovedì 5 e venerdì 6 dicembre 2019, ore 21.15
Teatro della Regina
SKIANTO
Filippo Timi


uno spettacolo di Filippo Timi
con Filippo Timi
e con Salvatore Langella

luci Gigi Saccomandi
costumi Fabio Zambernardi
canzoni Filippo Timi e Salvatore Langella

produzione Teatro Franco Parenti


In questo spettacolo Filippo Timi sembra tornare alle origini sia di se stesso che del suo fare teatro.

Infatti Skianto è molto affine a La vita bestia, il suo primo monologo, e permette all’attore di riprendere confidenza con quell’umbro che fa parte integrante della sua identità artistica.
Il protagonista di questo testo è un bambino diversamente abile che non corrisponde, certo, alla creatura che i genitori si erano immaginata al momento del concepimento, bensì ad un bambino con la scatola cranica “sigillata”, chiuso con i pattini in piedi nel suo spazio, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare.
La disabilità diventa oggetto di rappresentazione, perché porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri come accade quando si ritrova col nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure, condite con comicità e paradossi, con le mignotte del paese.
Come tutti i sognatori egli dovrà scontarsi con la realtà, ovvero col suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata.


Gli spettatori abbonati hanno il loro posto in prima serata, giovedì 5 dicembre;
Lo spettacolo verrà audiodescritto per non vedenti e ipovedenti venerdì 6 dicembre.

Giovedì 5 e venerdì 6 dicembre 2019, ore 21.15
Teatro della Regina
SKIANTO
Filippo Timi


uno spettacolo di Filippo Timi
con Filippo Timi
e con Salvatore Langella

luci Gigi Saccomandi
costumi Fabio Zambernardi
canzoni Filippo Timi e Salvatore Langella

produzione Teatro Franco Parenti


In questo spettacolo Filippo Timi sembra tornare alle origini sia di se stesso che del suo fare teatro.

Infatti Skianto è molto affine a La vita bestia, il suo primo monologo, e permette all’attore di riprendere confidenza con quell’umbro che fa parte integrante della sua identità artistica.
Il protagonista di questo testo è un bambino diversamente abile che non corrisponde, certo, alla creatura che i genitori si erano immaginata al momento del concepimento, bensì ad un bambino con la scatola cranica “sigillata”, chiuso con i pattini in piedi nel suo spazio, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare.
La disabilità diventa oggetto di rappresentazione, perché porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri come accade quando si ritrova col nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure, condite con comicità e paradossi, con le mignotte del paese.
Come tutti i sognatori egli dovrà scontarsi con la realtà, ovvero col suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata.


Gli spettatori abbonati hanno il loro posto in prima serata, giovedì 5 dicembre;
Lo spettacolo verrà audiodescritto per non vedenti e ipovedenti venerdì 6 dicembre.